Titolo un pò provocatorio, ma sintetizza il posizionamento di Quag il primo social search engine. Sui social ciò che serve a volte è impopolare
un commento inutile, una ulteriore specifica, nessun mi piace. Alla stessa domanda il motore di ricerca Quag fornisce non solo risposte, ma propone interazione con chi ha effettuato una ricerca simile
In sintesi Quag rende social ciò che è utile. L’intuizione su cui è stato sviluppato il nuovo search engine è molto semplice: quando effettuiamo una ricerca fondamentalmente siamo soli: poniamo una domanda, otteniamo una SERP
Quag và oltre: mette in relazione chi fà ricerche simili e, quindi, ha interessi comuni. Nella mia ricerca di un iPhone, su Quag ho la possibilità di porre la mia domanda a 20 persone che, potenzialmente cercano, vendono o hanno a che fare con la mia search key. A questo punto, se lo desidero, posso chiede a loro
ma l’interazione non finisce qui: posta la domanda si ha la possibilità di condividere sui principali Social Network la stessa, in modo da amplificare l’audience prospettica. La relazione, a questo punto, è solo all’inizio: chiunque reputi la domanda che hai posto interessante, ha la possibilità di votarla assegnandoti un punteggio di ranking. A seconda delle domande che poni e delle risposte che fornisci alle domande poste da altri, il ranking aumenta accreditandoti come esperto su vari argomenti. La cosa che ho notato è che, effettuata la prima ricerca, l’attenzione automaticamente si è spostata dall’engine alle persone trasformando anche il sistema di ricerca che da approccio statico diventa dinamico e, laddove le risposte sono in near real time, l’interazione è massima. Come si sà il tempo è galantuomo: le risposte alle domande poste possono arrivare anche dopo qualche giorno: il tempo utile affinchè qualcuno maturi un’esperienza sul tema ed abbia voglia di condividerla.
Ed è qui il DNA di questo motore tutto italiano: il sapere condiviso.
E’ utile: non è social
Titolo un pò provocatorio, ma sintetizza il posizionamento di Quag il primo social search engine. Sui social ciò che serve a volte è impopolare
Quag và oltre: mette in relazione chi fà ricerche simili e, quindi, ha interessi comuni. Nella mia ricerca di un iPhone, su Quag ho la possibilità di porre la mia domanda a 20 persone che, potenzialmente cercano, vendono o hanno a che fare con la mia search key. A questo punto, se lo desidero, posso chiede a loro
ma l’interazione non finisce qui: posta la domanda si ha la possibilità di condividere sui principali Social Network la stessa, in modo da amplificare l’audience prospettica. La relazione, a questo punto, è solo all’inizio: chiunque reputi la domanda che hai posto interessante, ha la possibilità di votarla assegnandoti un punteggio di ranking. A seconda delle domande che poni e delle risposte che fornisci alle domande poste da altri, il ranking aumenta accreditandoti come esperto su vari argomenti. La cosa che ho notato è che, effettuata la prima ricerca, l’attenzione automaticamente si è spostata dall’engine alle persone trasformando anche il sistema di ricerca che da approccio statico diventa dinamico e, laddove le risposte sono in near real time, l’interazione è massima. Come si sà il tempo è galantuomo: le risposte alle domande poste possono arrivare anche dopo qualche giorno: il tempo utile affinchè qualcuno maturi un’esperienza sul tema ed abbia voglia di condividerla.
Ed è qui il DNA di questo motore tutto italiano: il sapere condiviso.
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